Kandinsky e l’Italia: l’astrazione come eredità e ispirazione creativa.

La mostra Kandinsky e l’Italia, inaugurata dal 30 novembre al Museo MA*GA di Gallarate, nasce dalla collaborazione tra il Museo MA*GA e la Fondazione Musei Civici di Venezia – Ca’ Pesaro, con la curatela di Emma Zanella ed Elisabetta Barisoni.
Un progetto che pone al centro l’opera e il pensiero di Wassily Kandinsky, mettendo in luce il suo ruolo fondamentale nello sviluppo dell’astrattismo europeo e nella trasformazione del linguaggio artistico italiano nel Novecento.
Una storia che continua a parlare al presente e che, in Keyart, riconosciamo come una fonte viva di ispirazione visiva e progettuale.

Mostra su Kandinsky al Museo MA*GA di Gallarate, dal 30 novembre.

Wassily Kandinsky – First Abstract Watercolor (1910), Public Domain

Un percorso attraverso 130 opere che raccontano nascita ed evoluzione dell’astrazione

La mostra presenta 130 opere provenienti da Ca’ Pesaro, dal Museo MA*GA e da importanti collezioni pubbliche e private, ripercorrendo la nascita dell’arte astratta e la sua evoluzione nel panorama europeo e italiano tra gli anni Trenta e Cinquanta. È un viaggio che mostra come l’astrazione non sia mai stata un semplice allontanamento dalla realtà, ma un modo rivoluzionario di comprenderla e di comunicarla. Questa ricerca, ancora oggi riconoscibile nel linguaggio creativo contemporaneo, risuona profondamente con il nostro modo di concepire l’immagine: libera, essenziale, emotiva, capace di trasformare sensazioni e idee in forme visive.


Kandinsky e il dialogo con i protagonisti dell’arte europea

Il nucleo storico della mostra approfondisce il clima internazionale che si sviluppò tra gli anni Venti e Trenta, quando Kandinsky — durante la sua attività al Bauhaus — aprì nuove strade alla pittura astratta.
In questo periodo nasce un dialogo fecondo con alcuni dei più grandi maestri europei, come Paul Klee e Joan Mirò. Un confronto di visioni e sensibilità che contribuì a definire il carattere dell’astrazione, non come stile, ma come linguaggio. Ed è proprio questa idea di linguaggio — un codice visivo capace di parlare all’interiorità.

La mostra evidenzia anche la ricaduta del pensiero kandinskiano in Italia, a partire dalla fondamentale personale del 1934 alla Galleria del Milione di Milano, momento in cui molti artisti italiani iniziano a confrontarsi con le possibilità dell’astrazione come alternativa alla figurazione dominante. Ne emergono evoluzioni differenti, personali e coraggiose, nei lavori di molti artisti tra cui  Lucio Fontana e Fausto Melotti. L’Italia interpreta l’astrazione in modo originale e autonomo, e questo dialogo creativo rappresenta uno degli snodi più interessanti della mostra. Un esempio di come ogni linguaggio visivo possa trasformarsi e trovare una nuova identità attraverso chi lo accoglie e lo reinterpreta.

Nel dopoguerra l’eredità di Kandinsky continua ad alimentare riflessioni e sperimentazioni. Importanti rassegne — come Arte astratta e concreta del 1947 a Milano o Arte Astratta in Italia del 1948 a Roma — contribuiscono a portare l’astrazione a un nuovo livello, dando impulso a gruppi come Forma (1947) – MAC – Movimento Arte Concreta (1948) e Origine (1951)

In questo clima si fanno strada artisti come: Carla Accardi e Giuseppe Capogrossi. La loro ricerca dimostra come l’astrazione, da intuizione rivoluzionaria, sia diventata un linguaggio capace di parlare al futuro, di generare nuove forme e nuovi modi di pensare l’immagine.

Kandinsky - Jaune Rouge Bleu

Wassily Kandinsky – Jaune Rouge Bleu (1925), Public Domain


Un ponte tra storia e contemporaneità

Kandinsky e l’Italia non è solo una mostra storica: è una riflessione sulla continuità della creatività. Le opere esposte raccontano una storia che non è conclusa, ma che continua a influenzare il modo in cui oggi ci avviciniamo alla progettazione visiva, con il coraggio di sperimentare, nella ricerca dell’armonia, nell’idea che un’immagine possa essere non solo vista, ma sentita. L’astrazione, come intuizione e come metodo, è ancora un modo per immaginare il futuro.


Un progetto sostenuto dal territorio

La mostra è sostenuta da Regione Lombardia nell’ambito dell’Avviso Unico 2025 per i soggetti partecipati ed è parte di Varese Cultura 2030, progetto promosso dalla Provincia di Varese e finanziato da Fondazione Cariplo.
Un segnale importante del valore culturale dell’iniziativa e della volontà di rendere l’arte un elemento vivo nel tessuto territoriale contemporaneo.

Informazioni utili

  • Mostra: Kandinsky e l’Italia

  • Apertura: dal 30 novembre

  • Luogo: Museo MA*GA, Gallarate

  • Consiglio: prenota in anticipo, soprattutto nei weekend — è una mostra che attira sia appassionati sia chi si avvicina all’astrattismo per la prima volta.

  • link utile: per informazioni e prenotazione online

L’eredità di Kandinsky ci ricorda che ogni immagine può diventare un’esperienza.
In Keyart trasformiamo questa visione in progetti che parlano, emozionano e prendono forma.

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